Con le vittime del terrore, contro il terrorismo di Stato, l’imperialismo, il fanatismo religioso

tempestaSergio Mattarella, presidente della repubblica italiana, ha espresso il sostegno dello Stato italiano a quello francese, per “difendere i valori di democrazia, libertà, tolleranza su cui tutta l’Europa, oggi lacerata da un crimine senza precedenti, è stata fondata e si è sviluppata”.

Tutti sanno bene quale sia la “democrazia” e la “libertà” dei governanti: pistole contro gli studenti come a Pisa, manganelli contro gli insegnanti come a Napoli, sgomberi e deportazioni contro chi occupa alloggi sfitti come è successo in Via Asti a Torino, denunce e fogli di via a chi protesta contro la militarizzazione dei territori, come a Niscemi e Capo Teulada.

Se quelle di Mattarella non fossero vuote parole, il presidente della repubblica dovrebbe chiedere al governo di iniziare passi concreti per isolare e combattere quelle forze che, nel complesso scacchiere del Medio Oriente, ostacolano la diffusione della democrazia, della libertà e della tolleranza. Accanto ad Israele ci sono gli emirati del Golfo, la monarchia saudita, la Turchia di Erdogan.

Si tratta di governi autoritari che reprimono e combattono con violenza e terrore ogni aspirazione alla libertà nella regione. Sono governi ampiamente sostenuti economicamente e dipendenti politicamente dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, dalla Francia e anche dall’Italia (vedasi viaggio di Renzi in Arabia Saudita), e tutti fedeli alleati della NATO. A causa loro nel Medio Oriente chiunque si impegni in processi di autoliberazione, per abolire dittature e petro-monarchie, viene represso nel sangue sotto il silenzio complice delle potenze dominanti. Esemplare il caso dei curdi, da lungo tempo massacrati, deportati, arrestati, eppure oggi gli unici a combattere sul terreno l’ISIS e ad averlo bloccato e sconfitto, liberando territori ove mettono in pratica il Confederalismo democratico, ovvero una società senza stato basata sulle libere comuni, sul metodo assembleare, sul rispetto dell’ambiente, sulla centralità della donna, sull’eguaglianza di tutti.

Del resto, se i paesi “occidentali” volessero veramente ridurre la violenza  internazionale, dovrebbero rinunciare alle politiche di saccheggio, guerra e destabilizzazione che conducono nel Medio Oriente, in Africa e nel resto del mondo.

Esprimiamo tutto il cordoglio degli anarchici per le stragi di Parigi, e la solidarietà nei confronti dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime.

Contro la guerra e il terrore degli stati, siamo da tempo protagonisti delle lotte contro le basi militari di morte, come il MUOS di Niscemi, siamo stati a Napoli e Marsala a ottobre, contro le esercitazioni della NATO nel Mediterraneo; e il 25 novembre saremo a Firenze, alla manifestazione indetta contro il vertice NATO, a contestare quell’alleanza che è una delle principali fonti dell’instabilità e del pericolo di guerra nel mondo.

 

Federazione Anarchica Siciliana

 

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