Fermiamo le guerre. Disertiamo gli Stati (Comunicato)

Lo spettro della Guerra globale aleggia in Medio Oriente.

L’attacco criminale operato dal regime d’Israele che, violando qualsiasi regola del cosiddetto diritto internazionale, ha aggredito e colpito pesantemente l’Iran sta dando un forte impulso verso lo scatenamento di un conflitto di più vasta intensità.

Gli omicidi mirati dei vertici militari e istituzionali dello Stato teocratico iraniano, il bombardamento dei siti nucleari, di stabilimenti industriali e impianti petroliferi, di condomini di civile abitazione, l’evacuazione di una città immensa come Teheran, la cui popolazione supera quella dell’intero Stato d’Israele (il che fa temere l’uso delle bombe atomiche in possesso d’Israele), relega il governo filonazista israeliano fra i peggiori regimi criminali della storia.

Già da più di un anno e mezzo assistiamo allo sterminio della popolazione e alla distruzione sistematica di ogni edificio nella striscia di Gaza, il che fa del governo Netanyahu uno degli eredi più prossimi dei responsabili dell’Olocausto ebraico durante la seconda guerra mondiale. Quale sia stato il pretesto iniziale, la sproporzione della reazione israeliana, i bombardamenti indiscriminati con l’ecatombe di civili, in gran parte bambini, il blocco degli aiuti alimentari, la distruzione degli ospedali, le torture e le umiliazioni inflitte alla popolazione, i progetti di occupazione permanente e di deportazione, la contemporanea e banditesca opera di colonizzazione in Cisgiordania, rispondono in realtà a un disegno generale di conquista e annessione dei territori palestinesi, con continuate operazioni di pulizia etnica, sul quale fin dalle origini è stato fondato lo Stato d’Israele, quintessenza dello Stato-nazione che gli anarchici ripudiano da sempre, di cui scoperchia gli aspetti più deleteri e disumani.

Lo Stato d’Israele genera odio, guerra e morte; esso non ha limiti e colpisce da tempo e in modo sconsiderato, oltre ai territori palestinesi, anche il Libano, la Siria, lo Yemen, l’Iraq e anche l’Iran. La risposta dura e massiccia dello Stato iraniano, con il lancio di centinaia di missili sul territorio israeliano e in particolare sulle città di Haifa, Gerusalemme e Tel Aviv, dimostra che lo scontro in atto ha raggiunto un livello talmente elevato da indurre altri Stati della regione di confessione musulmana (dalla Turchia al Pakistan, dall’Iraq alle repubbliche ex sovietiche), dichiaratisi solidali con l’Iran, a sostenerlo militarmente aprendo scenari a tinte ancor più fosche per il futuro.

La totale impunità di cui gode Israele è stata finora possibile unicamente per l’appoggio incondizionato dato dagli Stati Uniti d’America, per l’ignavia di alcuni regimi arabi e per il comportamento vergognoso dell’Europa. Il governo italiano, in particolare, va giustificando questa ennesima guerra scatenata dai filonazisti israeliani con le dichiarazioni biforcute del ministro degli esteri Tajani, allineate alle tesi guerrafondaie dell’amministrazione Trump (la guerra costringerebbe gli iraniani a rinunciare alla bomba nucleare che non possiedono!), e con le trasmissioni di TeleMeloni (RAI 1), che diffonde le veline del governo israeliano. L’amministrazione statunitense, in particolare, mentre sciorina parole vuote sui conflitti in corso, sta in realtà preparando la guerra globale per ristabilire il proprio controllo imperiale sul Pianeta: prepara la guerra alla Cina e attacca l’Iran per interposta persona tramite Israele.

L’evidenza di quanto sta accadendo impone alla società civile di tutto il mondo, e ai militanti anarchici, di attuare azioni immediate per opporsi al trionfo della barbarie nazista e dell’ideologia militarista che la sostiene. Alla solidarietà tra gli Stati, che ha finora consentito a Israele di continuare a perpetrare i suoi crimini, va contrapposta la solidarietà internazionalista tra i popoli oppressi. A tale scopo andrebbero unificati in una proposta strategica comune i tanti rivoli di protesta che vengono quotidianamente silenziati dai mass-media di regime che creano, falsando la realtà, quell’atmosfera d’impotenza generalizzata che sembra paralizzare, o ripiegare verso versanti esclusivamente istituzionali e diplomatici – dimostratisi essi sì davvero inefficaci – ogni attività di opposizione alle guerre e alla tirannia israeliana.

Una prima ampia mobilitazione internazionale contro le politiche di riarmo, contro le guerre in corso e di sostegno a disertori e obiettori, si terrà il 21 giugno, in concomitanza del vertice della NATO che si riunirà all’Aja. Chiamiamo a raccolta tutti coloro che in Sicilia ripudiano gli armamenti e le guerre.

Ma la mobilitazione dovrà proseguire e radicalizzarsi, estendersi sui nostri territori coinvolgendo il maggior numero di persone, puntare a sottrarre spazio di agibilità e di azione agli assassini israeliani e ai loro complici, a incalzarli mediante occupazioni, boicottaggi e sabotaggi, a esercitare pressione perché rimangano chiuse a tempo indeterminato tutte le ambasciate, le sedi consolari, le agenzie diplomatiche e commerciali legate allo Stato d’Israele, si rescindano con esso i contratti e gli accordi di fornitura e scambio economico e militare, s’interrompa definitivamente la circolazione di merci e capitali israeliani macchiati di sangue.

Accanto a ciò, occorre fin d’ora porre e sostenere in concreto l’ipotesi della ricostruzione dal basso, senza tutela e oppressione statale, di società mediorientali forti, laiche, libere dai ricatti dei fondamentalismi religiosi e di apparati autocratici, animate da reciproco rispetto, e confederate tra loro, secondo una tradizione internazionalista e libertaria che va faticosamente riemergendo un po’ ovunque nella regione, e all’interno dello stesso Israele.

Federazione Anarchica Siciliana
18 giugno 2025

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