XXI CONGRESSO DELLA FEDERAZIONE ANARCHICA SICLIANA

XXI CONGRESSO FAS

Un necessario momento di riflessione sulla fase politica e sociale; un confronto a più voci per un affilamento delle armi della resistenza e della battaglia libertaria. Attorno a questa esigenza di fondo si è sviluppata la ventunesima assemblea annuale della Federazione Anarchica Siciliana, svoltasi presso la Società dei Libertari di Ragusa nei giorni 27 e 28 di ottobre.
Se il quadro è abbastanza nebuloso, e fatto di nuvole sempre più nere (razzismo, populismo, repressione delle lotte, leggi liberticide, politiche filopadronali) la realtà sociale fa palesare una radicalizzazione dello scontro, parallela alla caduta di alcune ambiguità che avevano fatto sperare nelle capacità dei 5 Stelle al governo di affrontare e risolvere alcune importanti questioni. Così è nella lotta contro le grandi opere, così è nelle risposta alle provocazioni razziste e fasciste, così è stato col primo sciopero generale, il 26 ottobre, contro il governo del cambiamento, che sta cambiando davvero alcune cose: la classe dirigente in primo luogo, e una serie di alleanze internazionali, da Putin ai sovranisti, per un assalto all’Europa e una sua radicale trasformazione.
Se le sirene populiste attraggono le attese della maggioranza della popolazione e costruiscono emergenze su cui poi speculare a caccia di consensi, si assiste all’irrompere sulla scena di formazioni politiche di estrema sinistra che cavalcano il populismo e il nazionalismo con un armamentario ideologico vecchio, e cercano di combattere il fasciostellismo sul suo stesso terreno (elettorale, amministrativo e perfino politico).
Rimangono spazi di azione importanti sui territori, sia nel campo municipale che in quello delle resistenze; i compagni federati credono fermamente che da questo ambito possa ricostruirsi una opposizione reale e un’alternativa sociale, dopo quasi trent’anni di populismo neoliberista, da Berlusconi a Renzi, e contro le facili scorciatoie elettoraliste, o dell’uomo forte, che incancreniscono i problemi e avvelenano le coscienze. Per noi la via risolutiva rimane sempre quella autogestionaria: un metodo e un obiettivo nello stesso tempo.
Calando l’attenzione sulla Sicilia, si assiste ad una grande continuità del sistema di potere: corrotto e mafioso (caso Montante/Confindustria). Su questo si innesta la Lega, che sta aggregando personale riciclato della vecchia classe politica. Di contro, pochi movimenti continuano a lottare mentre le nuove aggregazioni a sinistra cominciano a palesare il vizietto dell’egemonismo.
A questo punto il dibattito congressuale si è spostato sull’azione anarchica, azione di minoranza che però, laddove si manifesta, esercita una importante funzione di stimolo al conflitto e all’autorganizzazione delle lotte. Gli aderenti alla FAS devono migliorare la capacità di muoversi all’interno del conflitto sociale esistente, facendosi, nel caso, anche collante di diverse situazioni, promuovendone l’aggregazione. Per questo verrà data una seria attenzione ai movimenti che in Sicilia sono protagonisti di battaglie nei territori e che potrebbero ritrovarsi nella manifestazione dell’8 dicembre promossa sul piano nazionale dai NO TAV e altri raggruppamenti in lotta contro le grandi opere, tra cui il movimento NO MUOS.
La questione internazionale è stata affrontata a partire dalla relazione della compagna che ha rappresentato la federazione alla conferenze internazionale delle donne di Francoforte del 6/7 ottobre, che ha rappresentato uno stimolo importante dal punto di vista politico e una fonte di contatti internazionali con realtà organizzate di donne senza dubbio fondamentale. La conferenza, promossa dalle donne curde, ha introdotto l’assemblea ad una attenta disanima della situazione curda e delle iniziative che le organizzazioni curde svolgono in Italia. Al di là delle differenze, infatti, l’esperienza curda, il confederalismo democratico, vanno sostenuti perché rappresentano una delle poche realtà che si pongono il problema della società futura. Si sono esaminate alcune possibili iniziative di solidarietà e supporto e si è ribadita l’importanza di aprire in termini più diretti un discorso sulla questione femminile, grazie all’interesse delle compagne e dei compagni presenti e ai contatti che già si hanno in campo femminista.
Si è poi aperta una discussione sulla situazione in Nicaragua, sull’importanza di supportare la lotta contro la dittatura di Ortega e famiglia, ma anche contro i tanti supporter che il regime ha nella sinistra, e si è deciso di co-indire, con il Comitato Sandino Italia, per la metà di gennaio a Siracusa, una iniziativa regionale a sostegno della lotta contro il regime reazionario e repressivo dello Stato del Nicaragua.
L’assemblea ha quindi definito alcune iniziative di carattere culturale e propagandistico, come la presentazione del libro su Indipendentismi e Anarchica, contenente gli atti del seminario della FAS sul tema, e di potenziare il blog della federazione, con interventi più puntuali.
In tema di antimilitarismo, è stata aperta una discussione sull’imminente vertice sulla Libia di Palermo, sulla situazione carceraria di Turi Vaccaro, sulle prossime iniziative a Niscemi e all’interno della lotta NO MUOS (corteo dell’8 dicembre, campagna su scuola e guerra, ecc.). Cenni alla battaglia antirazzista e alla difficoltà di costituire un coordinamento siciliano tra le varie reti e comitati, sono stati fatti nel finale dell’assemblea, con proposte su come superare l’impasse di una lotta che contiene molti aspetti emotivi, che “gonfiano” le scadenze, e anche livelli di egemonia che ne impediscono il rafforzamento, ma che ha dimostrato in molte occasioni (l’ultima la questione della nave Diciotti) di possedere un enorme potenziale.
L’assemblea si è conclusa puntuale alle ore 17 di domenica 28 ottobre.
P. G.

Questa voce è stata pubblicata in General. Contrassegna il permalink.