A Siracusa i cosiddetti G7 si incontreranno per parlare di agricoltura e pesca, con i loro rappresentanti che forse non hanno mai messo piede in un campo coltivato o su di un peschereccio.
Con proclami e paroloni (come sostenibilità, ecc) che in bocca a loro non hanno nessun significato, pretendono di risolvere i problemi che loro stessi hanno creato. È evidente che non fanno gli interessi degli agricoltori e dei pescatori, ma delle multinazionali e delle aziende dell’agroindustria, come hanno sempre fatto.
Eppure basterebbe che si mettessero da parte e lasciassero gli agricoltori e i pescatori liberi di fare il loro lavoro, senza ingerenze e senza manipolazioni.
Ovvero:
1) libero accesso alla terra. La terra (al pari dell’acqua o dell’aria che respiriamo) è un bene comune e non può essere negato a chi vuole lavorarla.
2) gli agricoltori devono poter decidere cosa coltivare, come coltivare e a chi vendere i propri prodotti, senza essere comandati dall’alto.
3) Ogni agricoltore deve poter utilizzare i propri semi e scambiarli liberamente con altri agricoltori, come avviene da millenni, e non essere obbligato ad acquistarli esclusivamente dalle multinazionali delle sementi.
4) le piccole aziende agricole, familiari e non, devono poter produrre e vendere i loro prodotti in maniera libera, senza le inutili e assurde burocrazie.
Occorre riconoscere l’alto valore sociale di chi coltiva la terra e sostenerlo in ogni modo.
5) porre fine al fenomeno del land grabbing, ovvero l’accaparramento delle terre ad opera di grosse imprese sia in Europa che nel resto del mondo, e porre fine allo sfruttamento delle risorse naturali, prima fra tutte l’acqua, che sempre più sta passando in mano ai privati.
Non abbiamo nulla da chiedere a questi signori, sia perché non gli riconosciamo nessun potere e non godono di nessuna stima, sia perché non crediamo che abbiano a cuore la sorte di chi coltiva la terra.
Facciamo invece appello a tutti gli agricoltori ad organizzarsi e liberarsi dalla schiavitù dell’agricoltura industriale e capitalista che detta le proprie regole di sfruttamento, e facciamo appello ai lavoratori, ai precari ai disoccupati, ai pensionati a sostenere in ogni modo le lotte dei contadini che cercano di uscire dal sistema.
Solo insieme e solo con questa alleanza è possibile cambiare.
Federazione Anarchica Siciliana
fas.corrispondenza@inventati.org – fasiciliana.noblogs.org
28 settembre 2024