TEMPI DI GUERRA. Dall’11 settembre 2001 ai giorni nostri

Guerra diffusa e permanente. Terrorismo e militarizzazione. Autoritarismo e pensiero unico. Limitazioni alla libertà e ai diritti civili. Propaganda razzista e politiche discriminatorie. Attacchi al mondo del lavoro. Crisi finanziaria e macelleria sociale.
In dieci anni, il mondo ha fatto enormi passi indietro.
Oggi, tra le pieghe di una società globale sempre più schiacciata dalle menzogne e dalla criminalità del potere, si moltiplicano storie di resistenza e autodeterminazione. Dalle primavere sociali in Medioriente e nel Mediterraneo, alle rivolte in Grecia e Spagna, fino alle lotte contro la repressione e la devastazione ambientale in Italia. Perché la storia non è stata ancora scritta.

SABATO 10 SETTEMBRE ore 16,00
SALONE VALDESE, VIA DELLO SPEZIO 43 – PALERMO

CONVEGNO E DIBATTITO

Salvo Vaccaro (Federazione Anarchica Italiana)
Mediterraneo tra rivolta e declino

Antonio Mazzeo (terrelibere.it)
Militarizzazione del territorio in Sicilia

Francesco Lo Cascio (Movimento Internazionale Riconciliazione)
Liberazione dai totalitarismi: antimilitarismo e azione nonviolenta

Pippo Gurrieri (Federazione Anarchica Siciliana)
Dall’indignazione alla rivoluzione: la prospettiva anarchica

Promuove la FEDERAZIONE ANARCHICA SICILIANA

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Nasce l’Associazione IPAZIA

MANIFESTO

dell’Associazione IPAZIA

Atei, Agnostici, Liberi Pensatori e Anticlericali


1 – L’Associazione IPAZIA punta ad una società dove sia sviluppato al massimo il libero pensiero e perciò si oppone a tutte le chiese, le sette e le teocrazie. Rispetta la libertà religiosa intesa come libera espressione individuale. Rigetta ogni pretesa imposizione su questa espressione. Ritiene, però, l’ateismo e l’agnosticismo le forme più complete di liberazione morale, culturale, psicologica dell’individuo. In particolare si oppone allo strapotere della Chiesa Cattolica Apostolica Romana e alla sua ingerenza nella nostra società.

2 – L’Associazione IPAZIA auspica l’emancipazione dalle chiese e dalle religioni istituzionalizzate da raggiungere attraverso un coinvolgimento diretto delle persone alle sue iniziative. Utilizza tutti gli strumenti (pubblicazio ni, conferenze, dibattiti, meetings, manifestazioni, iniziative di boicottaggio, ecc.) idonei a diffondere la conoscenza ed il ruolo delle istituzioni religiose, da sempre attive per asservire gli esseri umani al volere dei governi e delle classi al potere.

3 – L’Associazione IPAZIA propugna una laicizzazione reale della società attraverso l’impegno individuale e /o collettivo; tale obiettivo può realizzarsi mediante:

–  la rimozione di qualsiasi simbolo religioso dai luoghi pubblici;

–  la pratica dell’unione libera;

–  l’educazione non confessionale antiautoritaria;

–  il rifiuto dell’imposizione del battesimo e di qualsiasi altro rito iniziatico religioso ai bambini;

–  lo sviluppo dell’educazione sessuale finalizzata all’affermazione di una sessualità responsabile e cosciente;

–  la libera scelta in materia di procreazione;

–   il rifiuto della gestione clericale della morte attraverso un cosciente e razionale approccio al fine-vita: poiché e la vita e la morte di un essere umano appartengono unicamente a lui stesso;

–  la diffusione della pratica della cremazione;

–  l’affermazione della libertà da parte di coppie e singoli in materia di adozione di minori, sempre nel rispetto del sano e libero sviluppo della personalità d questi ultimi;

4 – L’Associazione IPAZIA, nell’espletamento della propria attività, rifugge da dinamiche di tipo autoritario, e da privilegi o concessioni di natura burocratico-istituzionale.

5 – L’adesione all’Associazione IPAZIA è libera, previa l’accettazione del presente manifesto.

6 – L’Associazione si articola per Circoli territoriali, federati tra loro. Ciascun circolo regola la sua attività interna e i suoi rapporti con l’esterno in piena autonomia. I Circoli convocano almeno un’assemblea annuale di verifica, confronto, dibattito e programmazione delle attività, sia di tipo interno che in ambito federale. Le decisioni assembleari vengono prese all’unanimità dei partecipanti. L’Associazione si autofinanzia attraverso il libero contributo degli associati.

7 – Il presente manifesto può essere modificato nel corso dell’assemblea federale annuale.

(Approvato in via definitiva dall’Assemblea generale della Federazione Anarchica Siciliana a Trapani, il 17 luglio 2011).

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TRAPANI: Report e foto dal presidio antirazzista – 23 luglio

La sera di sabato 23 luglio i cittadini e i numerosi turisti che in questi giorni d’estate affollano il centro storico di Trapani, si sono imbattuti nel presidio antirazzista organizzato dal Coordinamento per la Pace e dal Gruppo Anarchico “Andrea Salsedo”: una grande gabbia allestita nella centralissima piazzetta Saturno che ha portato fisicamente, e in mezzo alla gente, il dolore e la sofferenza dei Centri di Identificazione ed Espulsione per immigrati.
Da dietro le “sbarre”, i manifestanti hanno parlato al megafono spiegando il senso dell’iniziativa, denunciando la vergogna dei CIE e la presenza di ben tre strutture di questo tipo nel territorio trapanese: il vecchio “Serraino Vulpitta”, la nuova grande struttura di contrada Milo, e la tendopoli di Kinisia. Gli anarchici e gli antimilitaristi trapanesi hanno ricordato che Trapani è una città in guerra, con il suo aeroporto in ostaggio della Nato e dal quale continuano a decollare i caccia bombardieri alla volta della Libia. Di qui la necessità di smilitarizzare al più presto lo scalo di Birgi per liberarsi dalle servitù militari che umiliano il territorio.
Davanti a una folla incuriosita e in alcuni casi solidale, i manifestanti hanno parlato di repressione e pacchetto-sicurezza, del bisogno di giustizia sociale e solidarietà per ricostruire una società fondata sulla libertà e l’uguaglianza, contro le frontiere, il razzismo e la guerra.

DOCUMENTO DI INDIZIONE

 




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NOI DIFFERENZIAMO, LORO AUMENTANO LA TARSU

L’amministrazione Dipasquale a un mese e mezzo dalle elezioni ha confezionato un bel regalo ai cittadini: l’aumento del 10% della Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani (TARSU). Tale aumento sarebbe motivato dai tagli che il Governo Nazionale sta imponendo agli Enti Locali. Vorremmo sottolineare che questo è il governo di riferimento della giunta comunale, pertanto Dipasquale e soci dovrebbero dire chiaramente che sono i loro partiti al governo a strangolare i comuni con i tagli finanziari. Ma su questo tutti tacciono. Questa volta il sindaco non ha messo in atto nemmeno la sceneggiata dell’autosospensione dal partito (il PDL) in segno di protesta. Invece si accanisce su chi non ha colpa alcuna: il cittadino tartassato!

La raccolta differenziata a Ragusa è gestita male, non è stata preceduta da adeguata preparazione dei cittadini ed è in netta fase di degenerazione: la città è tornata sporca come non mai. Anziché capire con umiltà gli errori fatti e andare verso un superamento dell’attuale fase fallimentare, potenziando la differenziata e premiando con riduzioni consistenti della TARSU i cittadini virtuosi, gli si spara contro un bel 10% di aumento!

RFIUTIAMO L’AUMENTO DELLA TARSU!

Quando arriveranno le bollette NON PAGHIAMOLE, ma organizziamoci e protestiamo per far cancellare l’aumento.

Si sacrifichino i politici e i loro amici che si arricchiscono con i favori che le amministrazioni e i governi concedono loro. Basta tartassare chi non ha responsabilità nello sfascio dell’economia.

PAGHI CHI NON HA MAI PAGATO.

GRUPPO ANARCHICO DI RAGUSA

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PRIMO MAGGIO ANARCHICO A RAGUSA

Un estratto del comizio di Pippo Gurrieri tenutosi a Ragusa Ibla il Primo maggio 2011.

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Commemorazione dei martiri ragusani del fascismo.

Pippo Gurrieri al comizio del 21 aprile 2011

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ASPORTARE IL CANCRO VATICANO, ABOLIRE IL CONCORDATO

Il 18 febbraio del 1984 il presidente del consiglio Bettino Craxi ed il cardinale segretario di stato vaticano Agostino Casaroli, siglavano il nuovo concordato tra Stato italiano e Chiesa cattolica, aggiornando i Patti lateranensi dell’11 febbraio 1929 voluti da Benito Mussolini e Pio XI, in seguito ai quali lo Stato italiano versò, a titolo di risarcimento al Vaticano, una somma pari a 712 miliardi di euro attuali. Lo IOR, la famigerata banca vaticana, nasce grazie a quel fondo.
Il Vaticano ottenne anche la costruzione e l’erogazione di importanti servizi (stazione ferroviaria, poste, radio, fornitura di acqua, ecc.), tutti a carico dei contribuenti italiani; lo stato italiano si fece carico di versare lo stipendio ai preti, e vennero individuati i beni immobili di proprietà della chiesa, cui verrà applicato lo status di extraterritorialità, con esenzione di tasse e tributi.
Il rinnovo di quei patti nel 1984, confermava tutti i privilegi già concessi alla chiesa; si limitava a dichiarare la religione cattolica non più religione di stato, ma concedeva al cattolicesimo una serie infinita di nuovi privilegi: la parità tra scuole cattoliche e scuole pubbliche; l’insegnamento della religione cattolica in ogni ordine di istruzione, esclusa l’università, (a carico delle casse pubbliche, benché materia “facoltativa”); il finanziamento di cappellani e assistenti spirituali in carceri, forze armate, università, ospedali, ecc., consentendole così di accentuare le sue ingerenze sulla società italiana.
Ma il più noto di questi privilegi è la concessione dell’8 per mille (del gettito fiscale IRPEF), che permette alla chiesa cattolica di incassare circa un miliardo di euro l’anno alle spalle dei cittadini, siano essi credenti, non credenti o di altre religioni. Il meccanismo truffaldino dell’8 per mille messo a punto da Giulio Tremonti (al tempo consigliere economico di Craxi) e da Cirino Pomicino, è normato con la legge 222 del 20/5/1985; esso, in pratica, dà alla chiesa cattolica – normalmente destinataria di circa il 39% delle scelte – la possibilità di arraffare oltre il 90% dell’8 per mille dell’Irpef dei contribuenti, grazie al fatto che le somme riguardanti le mancate scelte vengono riassegnate proporzionalmente alle preferenze di destinazione effettuate.
L’Italia è l’unico paese al mondo a dover sottostare ad un rapporto di subalternità con la chiesa cattolica; dopo le scelte politiche di Mussolini, bisognoso del consenso cattolico al suo regime, anche i comunisti, con Palmiro Togliatti, fecero lo stesso ragionamento il 22 dicembre 1947, quando votarono l’articolo 7 della costituzione, che confermava i fascistissimi Patti lateranensi.

È tempo che questa truffa cessi, è tempo di cancellare il concordato: è tempo che i cittadini possano decidere liberamente cosa fare dei loro soldi.
Noi anarchici non riconosciamo l’autorità dello Stato e della Chiesa, e purtuttavia lottiamo fermamente perché venga definitivamente abolito il concordato tra queste due entità parassitarie e oppressive, passo necessario verso una declericalizzazione della società e, pertanto, verso l’appropriazione di nuovi spazi politici di libertà.
Asportare il tumore concordatario dal corpo sociale vuol dire dare maggiori speranze di vita ad un popolo minato sin dall’infanzia dalla più atroce delle malattie: il tarlo dell’autorità.

Federazione Anarchica Siciliana

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PER UNA SOCIETÀ DI LIBERI E UGUALI – Le proposte degli anarchici


Il sistema dei partiti da oltre un secolo ha portato al macello milioni di uomini con l’illusione di realizzare la libertà e la giustizia: quelli di destra promettendo regimi di ordine e disciplina; quelli di centro l’amore e la pace in Terra; quelli di sinistra, l’eguaglianza dei lavoratori e la giustizia sociale. In realtà, tutti i partiti hanno costituito un buon affare per le loro classi dirigenti, hanno rafforzato lo Stato e la società capitalistica e hanno preteso dal popolo solo voti e passività, consensi e rassegnazione. IL SISTEMA DEI PARTITI È FALLITO. Dietro ogni partito, al di là delle differenze di facciata, si è sempre nascosto l’autoritarismo, la burocrazia, l’interesse personale, il privilegio per pochi.

Gli anarchici hanno da sempre sostenuto che non si possono adottare mezzi autoritari per raggiungere la libertà. La storia ha dato ragione agli anarchici, anche se hanno pagato duramente l’espressione del loro pensiero, la loro pratica antiautoritaria, la loro coerenza rivoluzionaria. Dalla Russia bolscevica alla Spagna del ’36, al ’68, passando per il fascismo e il nazismo, i poteri di ogni colore hanno combattuto, tradito, colpito alle spalle i popoli in armi e i tentativi di affermare un socialismo dal basso, l’autogestione, l’abolizione della proprietà privata e dello Stato.

Oggi in Italia assistiamo all’omologazione del quadro politico dentro le compatibilità del sistema: cioè tutti i partiti che apparentemente si contrastano dentro e fuori il parlamento, in realtà agiscono senza mettere in discussione le basi dello sfruttamento e dei privilegi su cui si fonda la società.

C’è bisogno di percorrere un’altra strada: quella dell’organizzazione diretta dei lavoratori, dei cittadini tutti, senza capi, dirigenti e strutture organizzative autoritarie; la strada dell’azione diretta, cioè della lotta senza intermediazioni, senza illusioni parlamentari, portata avanti dai diretti interessati.

Dopo anni e anni di sacrifici, di lotte, di morti causati dal potere, oggi ci ritroviamo nella nostra terra senza prospettive di lavoro, con l’emigrazione quale unica prospettiva, con i vecchi ricatti occupazionali, con salari e pensioni di fame, con l’acqua che scarseggia, con strade e ferrovie obsolete, con il territorio rovinato dalla speculazione, con una sanità arretrata, con una scuola distrutta e inutile, con la precarietà padrona delle nostre vite, con  la mafia sempre più potente, con  i ricchi sempre più ricchi e una popolazione sempre più povera.
A tutto questo si può e si deve rispondere senza dar più credito ai venditori di fumo dei partiti, ai preti a caccia di pecore da tosare, ai mezzi di comunicazione loro asserviti.

Si può rispondere solo con l’organizzazione dal basso, con la lotta continua e unitaria, con la presa nelle mani dei diretti interessati, del proprio destino.

Gli anarchici sostengono che ognuno debba ragionare con la propria testa, vivere da individuo libero, senza più fidarsi dei falsi amici: politicanti, burocrati, preti, sindacalisti e tutta la casta degli arrivisti, dei borghesi, dei privilegiati che spacciano soluzioni per tutti ma badano solo al loro tornaconto personale e di casta. I falsi amici, così come i nemici (Stato, Capitalismo, Chiesa, Mafia…) sono  i veri ostacoli alla costruzione di una società basata sull’autogestione e sulla libertà. Per questo vanno combattuti e sconfitti.

Federazione Anarchica Siciliana


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