Raccolta fondi per aiutare la Biblioteca Libertaria Armando Borghi

Condividiamo qui di seguito l’appello pubblicato dalla Biblioteca Libertaria “Armando Borghi” per promuovere la raccolta fondi organizzata per sostenere le spese per recuperare la stessa Biblioteca, danneggiata dall’alluvione del 16 e 17 maggio 2023. Auspichiamo che l’iniziativa riscuota un cospicuo ricavato.

” Raccolta fondi per aiutare la BLAB a fare fonte ai danni subiti a causa della alluvione del 16 e 17 maggio 2023

Le inondazioni che il 16 e 17 maggio 2023 hanno colpito molte località della Emilia Romagna, compresa Castel Bolognese, hanno provocato notevoli danni alla Biblioteca Libertaria  “Armando Borghi”. In questo momento particolarmente difficile della sua vita la BLAB fa appello a tutti coloro che apprezzano la sua attività.  Per far fronte ai danni subìti e ripartire serviranno molto lavoro e molti soldi. Se volete aiutarci a superare questo momento di particolare difficoltà, potete inviare un contributo economico fin da ora. Anche somme modeste possono servire. Con il vostro aiuto, tutti insieme, ce la possiamo fare.

Per inviare le sottoscrizioni si può effettuare un bonifico al conto corrente bancario della BLAB, presso CREDIT AGRICOLE – Agenzia di Castel Bolognese.  Il codice IBAN,  intestato a Biblioteca Libertaria Armando Borghi – Soc. Coop.  è:

IT16 C 06230 67530 000030040805

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Il saluto della FAS alle compagne e ai compagni dell’Internazionale (english version; versión en español)

Il saluto della FAS alle compagne e ai compagni dell’Internazionale riuniti a Reggio Emilia

La Federazione Anarchica Siciliana porge il suo più caloroso saluto alle compagne, ai compagni, ai gruppi, alle federazioni che si incontreranno a Reggio Emilia dal 7 al 10 aprile in occasione del congresso dell’Internazionale delle Federazioni Anarchiche.

Gli anarchici hanno sempre avuto un cuore internazionalista perché non credono agli stati e alle frontiere; pur occupandosi di problemi specifici locali o nazionali, pur parlando e scrivendo in lingue diverse, hanno sempre mantenuto una prospettiva internazionale.

Per questo riteniamo importante il ruolo dell’IFA e abbiamo deciso di darvi la nostra convinta adesione. Un ruolo che, per quanto sia espressione di una minoranza, è fondamentale nel mondo globalizzato del capitalismo e del liberismo, che stanno saccheggiando la vita nel Pianeta in maniera irreversibile.

La crisi ambientale oramai non può essere affrontata solo con provvedimenti locali, insufficienti a bloccare la minaccia agli esseri viventi, siano essi umani, animali, piante. Occorre uno sforzo coordinato da parte di tutte le vittime del capitalismo per ribaltare lo stato delle cose. Le guerre rappresentano il modo con cui il capitale cerca di mantenersi vivo, distruggendo paesi e territori, sfruttando risorse importanti per la produzione di armi, tenendo l’umanità sotto la minaccia continua di uno scontro nucleare. La guerra, ogni tipo di guerra, è nemica dei popoli, li rende schiavi, li massacra o li sottomette. Per questo la battaglia antimilitarista internazionalista e antimperialista è sempre più centrale nelle strategie del movimento anarchico.

Le migrazioni forzate e i fascismi sono le conseguenze nefaste di queste politiche del capitale multinazionale o nazionale.

Gli esodi di milioni di persone a causa di guerre, crisi ecologiche, dittature, povertà estrema rappresentano un problema che va affrontato contrapponendo alle logiche militariste e razziste degli Stati pratiche di solidarietà e accoglienza, assieme a una lotta generale per una diversa distribuzione delle risorse del mondo, improntata all’eguaglianza e alla giustizia sociale.

I fascismi che vanno imponendosi in molte aree del pianeta sotto diverse forme e nomi, rappresentano un’altra modalità delle borghesie di salvaguardare i loro privilegi schiacciando le frange più deboli della società, propagando falsi miti come la “nazione sovrana”, cancellando le conquiste sia economiche che sociali che i lavoratori, le minoranze, le donne, il mondo LGBT, hanno conquistato con dure lotte, e attuando politiche repressive e carcerarie sempre più violente nei confronti degli anarchici e dei ribelli sociali. Un’azione antifascista s’impone su larga scala, attraverso la demistificazione della propaganda sovranista e neonazista e la ricerca dell’unità d’azione fra tutti i segmenti della classe sfruttata. Una lotta che si ponga in maniera forte anche l’obiettivo di arginare e sconfiggere il potere religioso ovunque e comunque si manifesti. Le organizzazioni religiose sono state e sono uno dei più forti supporti delle borghesie e del capitale; costituiscono una delle più pericolose forme di assoggettamento degli individui e una grande minaccia alla libertà di tutti gli esseri umani.

La FAS augura a tutti i partecipanti al congresso dell’IFA un proficuo confronto volto a individuare campagne di lotta efficaci, modalità di esprimere la solidarietà internazionale rispondenti alle esigenze del momento sia rispetto alle conseguenze delle guerre che alla crisi climatica e alla questione delle migrazioni, che alla impellente necessità di espandere le pratiche di libertà ovunque nel mondo.

La Federazione Anarchica Siciliana

(english version)

(versión en español)

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La guerra un “servizio pubblico”? No Muos a Processo

Si è conclusa la fase delle indagini preliminari e il 30 marzo ci sarà la prima udienza in tribunale a Gela contro 29 attiviste e attivisti NO MUOS.
Si tratta dell’ennesimo processo in cui il tentativo è quello di criminalizzare un movimento antimilitarista, antimperialista e internazionalista che da anni si oppone alla nocività di una delle più grandi basi militari statunitensi, la base M. U. O. S. (Mobile User Objective Sistem): abusiva, situata in Sicilia nella sughereta di Niscemi, serve a coordinare le guerre agite dai più potenti governi mondiali mediante i droni che partono da Sigonella e, come se non bastasse, per via delle enormi emissioni elettromagnetiche emanate, arreca quotidianamente danni gravi alle terre e alla salute di chi abita nei pressi del largo raggio d’azione (di almeno 180 km) in Sud Italia.
Prima che le 3 megaparabole venissero installate all’interno della base NRTF, in cui dagli anni ’90 sorgevano 46 antenne già di per sé nocive e mortifere, le mobilitazioni riuscirono, occupando la base militare, a bloccarne il funzionamento: le accuse che ci venivano rivolte erano di “interruzione di pubblico servizio, per aver impedito le comunicazioni belliche tra 4 continenti”.
Ribadiamo che per noi la guerra non è un pubblico servizio bensì un crimine e continuiamo ad avanzare a testa alta la nostra contrarietà alle politiche belliciste di cui l’Italia si fa promotrice attraverso la produzione e lo spaccio di armi e munizioni, ultima in Ucraina.
Oggi ancor più vediamo gli effetti prodotti da basi militari come quella di Niscemi nelle guerre che la NATO e i governi imperialisti stanno portando avanti nel mondo. Attualmente 59 i conflitti: un circolo vizioso in cui sono condannate alla fuga, nella migliore delle ipotesi, intere popolazioni che respinte alle frontiere rischiano la morte in mare come è successo a Cutro, e, se riescono a sbarcare, vengono criminalizzate e costrette alla clandestinità per essere sfruttate bestialmente al limite della schiavitù.
Inoltre siamo consapevoli di quanto le guerre combattute abbiano un immediato riflesso anche sulla nostra vita con la guerra che i governi al servizio delle multinazionali ci fanno attraverso la dismissione e la svalutazione di servizi pubblici essenziali come sanità e formazione e portando avanti politiche economiche basate sull’estrattivismo, sullo sgretolamento del tessuto sociale e la criminalizzazione del dissenso.
Respingiamo le accuse false e pretestuose che ci vengono dirette ancora una volta in questa circostanza e rivendichiamo con forza la nostra presenza in quel territorio, per lo smantellamento del Muostro e di tutte le basi militari, per una società senza guerre e senza sfruttamento, per la liberazione da tutte le oppressioni.
NO MUOS FINO ALLA VITTORIA!

Movimento No MUOS
(Pubblicato il 23/3/2023)

La guerra un “servizio pubblico”? No Muos a Processo

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LA LOTTA DI ALFREDO CONTRO IL 41 BIS È LA NOSTRA LOTTA

Alfredo Cospito con la sua lotta ha dimostrato e sta dimostrando che è possibile aprire una breccia nell’istituzione totale del carcere, provocando discussioni e riflessioni diffuse sul sistema carcerario, a partire dal 41 bis e dall’ergastolo ostativo.
Le autorità giudiziarie e governative pensavano di sotterrare Alfredo al 41 bis ma non ci sono riuscite: la sua determinazione è già una vittoria.
I fascisti al governo lo vogliono morto, affinché possano regolare i conti una volta per tutte con gli anarchici; gli eredi diretti degli esecutori materiali della Strage di Piazza Fontana e dell’epoca stragista sperano così di poter cancellare quella stagione formidabile di lotte e di trasformazione sociale che attraversò il Paese.
La crudeltà messa in campo per far morire Cospito al 41 bis è la stessa adottata con i migranti che muoiono a centinaia davanti alle nostre coste.
I Fascisti di tutte le risme amano la Morte. Gli Anarchici sono per la Vita. Ogni qual volta hanno provato ad eliminarci con deportazioni, guerre, provocazioni e montature, la forza della libertà, che è l’essenza della vita, si è sempre dimostrata più forte.
Rispettosi del volere di Alfredo, ci auguriamo comunque che possa continuare a vivere per continuare a condurre la sua lotta.
La guerra che attraversa l’Europa, che modifica le nostre esistenze, non sarà mai un ulteriore pretesto per poterci reprimere e per silenziare un’Italia attraversata da profonde diseguaglianze e da una moltitudine di conflitti latenti.
La nostra lotta costruisce un presente e un domani di solidarietà.

Fuori Alfredo dal 41 bis
Senza Galere Senza Frontiere
Viva l’Anarchia

Federazione Anarchica Siciliana
9 marzo 2023.

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Manifestazione No MUOS del 25 febbraio – alcune foto.

Di seguito pubblichiamo alcune fotografie della manifestazione del Movimento No MUOS che ieri pomeriggio ha attraversato le strade del centro urbano di Niscemi.

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NO AL 41 BIS PER ALFREDO COSPITO!

(versione pdf della locandina)

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12/15 dicembre 1969 – 2022. Ieri come oggi… lo Stato contro gli anarchici (Comunicato)

A 53 anni dalla Strage di Piazza Fontana e dalla Morte di Giuseppe Pinelli, siamo investiti da una guerra nel cuore dell’Europa che sta cambiando le nostre vite e sta modificando la nostra esistenza.

Nel 1969 lo Stato Italiano decise di fare la guerra ai propri cittadini attaccando una società in fermento che voleva cambiare e sovvertire l’ordine costituito basato sulla violenza della polizia, l’imperio padronale, la cultura patriarcale e misogina; lo Stato reagì con la Strategia della Tensione, un vero e proprio conflitto a bassa intensità che procurò non pochi lutti al nostro Paese.

Punta di lancia di questo attacco furono gli apparati militari militari nord-atlantici e italiani, i servizi segreti con i gruppi neofascisti e neonazisti usati come provocatori e terroristi.

Eravamo nell’Europa divisa dai blocchi e, secondo una lettura parziale e di comodo, si doveva contrastare la minaccia sovietica ed un ipotetico governo delle sinistre.

In realtà l’obiettivo era quell’Italia in tumulto dove migliaia e migliaia di persone comuni volevano conquistare un futuro fatto di libertà ed eguaglianza.

Operai e contadini che non sopportavano più la schiavitù del lavoro salariato, studenti che volevano costruire nuovi saperi, donne e uomini che desideravano una quotidianità che rappresentasse un continuo divenire e non più il grigiore di un esistenza incolore.

In questo contesto gli Anarchici svolgevamo un ruolo non indifferente di minoranza agente per una insubordinazione presente ed una insurrezione annunciata, e quindi andavamo colpiti mortalmente dalle forze della restaurazione reazionaria. Venimmo accusati della strage di Piazza Fontana, e Pinelli fu scaraventato dal quarto piano della questura di Milano. Ma lo Stato non ci uccise, anzi si sviluppò un movimento di opposizione sociale che attraverserà e stravolgerà il paese per diversi anni, ponendo la Rivoluzione all’ordine del giorno.

Oggi con un Paese profondamente trasformato, con una società impoverita e distrutta da una classe dirigente sempre più autoreferenziale, ed un governo composto dai sodali ed eredi degli stragisti di Piazza Fontana, si attaccano nuovamente gli anarchici colpendoli e tentando di annientare con il 41Bis e con l’ergastolo i compagnie le compagne in galera e la voglia di libertà e di Anarchia che si esprime nelle piazze e nelle strade delle città d’Italia e del mondo.

Nel nome di Pino Pinelli e di tutte le vittime della repressione statale, siamo solidali con Alfredo Cospito e Anna Beniamino, in sciopero della fame contro l’accanimento giudiziario che, colpendo loro vuole annientare il movimento anarchico e sottomettere ogni volontà di cambiamento sociale presente nella società.

Federazione Anarchica Siciliana

fas.corrispondenza@inventati.org – 12-12-2022

(versione pdf del comunicato)

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34 anni di reclusione ai No Muos (Comunicato del Movimento No MUOS)

“Il 3 novembre il tribunale di Gela ha emesso una sentenza di primo grado per 17 compagnə del movimento NoMUOS, condannandolə a due anni di reclusione ciascuno, per un totale di 34 anni di reclusione.

I fatti imputati risalgono al 1° marzo 2014, data in cui un corteo violava le prescrizioni della questura per attraversare quel pezzo di territorio da troppo tempo ormai sottratto per gli interessi militari USA. Quella manifestazione rispondeva alla costruzione del MUOS, che si era recentemente ultimata con due anni di ritardo rispetto ai piani della US Navy; ritardo possibile solo grazie alla resistenza del movimento che, senza risparmiarsi, ha bloccato l’avanzamento dei lavori contrapponendo i propri stessi corpi davanti ai mezzi militari e degli operai.

In quella giornata quindi, con rabbia e determinazione, il movimento ha attraversato contrada Ulmo e le zone limitrofe la base, senza lasciarsi ostacolare dalle prescrizioni e dal dispiegamento delle forze dell’ordine.
Il processo è stato parecchio lungo e non ci serve leggere le motivazioni della sentenza per intravedere la forzatura e la politicità di questa decisione. Non ci stupisce affatto dato il clima generale, per cui leggi, misure preventive e sentenze sproporzionate vengono applicate con l’intento di gestire e reprimere il dissenso. Esprimiamo la nostra solidarietà e complicità con lə condannatə.”

Movimento No MUOS
(Pubblicato il 19/11/2022)

34 anni di reclusione ai No Muos

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PER UNA SOCIETÀ SENZA GALERE (Comunicato della CdC della Federazione Anarchica Italiana)

Qui di seguito condividiamo un comunicato scritto recentemente dalla Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana in merito all’istituzione totale del carcere, alla repressione dello stato, alle condizioni e alle proteste dei detenuti. Assieme alla CdC della FAI esprimiamo la nostra incondizionata opposizione al 41bis e ad ogni forma di detenzione carceraria. Sosteniamo la lotta dei detenuti, per una società senza galere.

Federazione Anarchica Siciliana

“CONTRO IL 41BIS
CONTRO LA REPRESSIONE ANTIANARCHICA
PER UNA SOCIETÀ SENZA GALERE

Il carcere è un’istituzione totale prodotto di una società basata sul dominio e sullo sfruttamento. Lungi dall’essere una soluzione ai problemi sociali, rappresenta una delle tante facce della violenza degli stati.
In Italia le condizioni di detenzione nelle carceri sono in costante peggioramento da anni: sovraffollamento e abusi fisici e psicologici sono la “normalità” di una situazione sempre più intollerabile, e di questo ne fanno fede i sempre più numerosi suicidi.
Le condizioni di esistenza di chi si trova in regime di 41bis o di Alta Sorveglianza risultano ancora più inaccettabili. In questi casi si può parlare di vera e propria tortura psicofisica per le pesantissime condizioni di isolamento e deprivazione.
L’ergastolo così come l’articolo 41 bis sono orrore istituzionalizzato, indegno di qualsiasi società. Al di là dei proclami pelosi sulla necessità di ‘recupero’ del detenuto e della detenuta alla normale vita sociale, queste pene inflitte palesano in che considerazione le classi dominanti tengano coloro che incappano nelle reti della loro ‘giustizia’: rifiuti da isolare in quella discarica sociale che sono le carceri.
Perfino la Corte Costituzionale se ne è accorta, dichiarando queste misure incostituzionali già dal 2021. Il nuovo Governo, continuando la prassi dei precedenti, ha invece ribadito l’applicazione dell’ergastolo ostativo.
Da anni assistiamo all’accanimento particolare delle istituzioni repressive contro il movimento anarchico con teoremi giudiziari sempre più fantasiosi e condanne sempre più pesanti anche per episodi di normale conflitto sociale. Di fatto nei confronti del movimento anarchico viene applicato quel “diritto penale del nemico” sulla base del quale si viene giudicati non tanto per le azioni commesse ma quanto per le proprie idee.
Questo accanimento si riverbera anche contro i detenuti e le detenute che rivendicano il loro ideale anarchico e che, sempre più spesso, vengono sottoposti/e ai regimi carcerari più duri, da ultimo il 41bis.
Da settimane Alfredo Cospito ha iniziato uno sciopero della fame ad oltranza per essere tolto dal regime del 41Bis, mentre altr* detenut* hanno a loro volta iniziato uno sciopero della fame in solidarietà.
Sosteniamo la loro lotta così come tutte le lotte portate avanti dai detenuti e dalle detenute in tutte le carceri per rivendicare condizioni di esistenza meno opprimenti, per la chiusura definitiva del 41bis e degli altri regimi di carcerazione speciale.
Nella nostra storia abbiamo conosciuto la barbarie delle leggi scellerate, il confino, l’esilio, l’eliminazione fisica; non sono mai riusciti nel loro intento: la fame di libertà e di giustizia sociale è più forte di ogni cosa.”

20 novembre 2022
Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana

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Solidali con Claudio, contro ogni atto repressivo mirato a indebolire le lotte

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà militante al compagno Claudio Risitano di Messina, che mercoledì 2 dovrà affrontare un’udienza presso il Tribunale della sua città, nella quale si dovrà decidere nei suoi confronti l’eventualità del regime di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

Nel verbale notificato a Claudio e da lui divulgato, si legge che “Indagini svolte hanno in primo luogo ricostruito l’esistenza e l’operatività sul territorio provinciale di una compagine ispirata, quantomeno nei suoi esponenti principali, a modelli e concetti dell’anarchismo federativista”.

Nessun reato viene contestato, nessun fatto specifico, ma l’appartenenza al movimento anarchico, ritenuta, secondo una vulgata recente che stravolge le basi della stessa legalità borghese, di per sé un atto criminoso.

Sulla base di questo nuovo teorema già parecchi compagni in ogni angolo d’Italia, detenuti e non, stanno subendo nuove incriminazioni e condanne, in un silenzio generale che rischia di diventare complicità. Claudio ha partecipato ai movimenti di protesta più importanti degli ultimi anni in Sicilia, da quello contro il Ponte sullo Stretto a quello NO MUOS, ed è attivo su tematiche specifiche riguardanti il territorio in cui vive, sempre all’insegna del rispetto dell’ambiente, della ricerca della libertà e della giustizia che questo sistema calpesta quotidianamente. Lotte e movimenti cui hanno partecipato migliaia di individui, animati tutti dallo stesso spirito antifascista, anticapitalista, antimilitarista, e, in alcune componenti, libertario e anarchico.

Noi ci riteniamo parte di questa storia, complici di questo percorso, e siamo con Claudio e con tutti i ribelli che desiderano cambiare lo stato presente delle cose.

1-11-2022


Federazione Anarchica Siciliana

(versione pdf del comunicato)

 

 

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